Dal miele alle ceneri by Claude Lévi-Strauss

Dal miele alle ceneri by Claude Lévi-Strauss

autore:Claude Lévi-Strauss [Lévi-Strauss, Claude]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 2023-09-05T15:27:02+00:00


1. La notte stellata

A differenza da M259 e da M266, la versione carib (M264) non accenna all’origine del fuoco. La rana si limita a estrarre la farina da una macchia bianca situata fra le spalle; essa non vomita né evacua il fuoco, e non perisce, su un rogo, ma su un letto di cotone incendiato. Il fuoco non può quindi diffondersi fra gli alberi: i suoi effetti rimangono limitati al corpo stesso del batrace, la cui pelle bruciata conserverà un aspetto grinzoso. Questa assenza di un fattore eziologico, che certe versioni parallele pongono invece in primo piano, è tuttavia compensata dalla presenza di un altro, di cui M259 e M266 non parlano: l’origine di certe costellazioni. Si ricorderà che il tapiro diviene le Iadi, Makunaima le Pleiadi e la sua gamba mozzata il Cinto d’Orione.

Un mito guayanese, probabilmente akawai, che abbiamo riassunto e discusso altrove (M134, CC, pp. 320-321), fa nascere le Pleiadi dalle viscere di un indigeno assassinato dal fratello, il quale spera di ottenere la moglie del defunto. Fra queste due versioni, diversi miti guayanesi forniscono una transizione tanto più plausibile in quanto, ogni volta, Orione rappresenta il membro mozzato, e le Pleiadi il resto del corpo: dove si trovano le viscere, dunque. Nel mito taulipang (M135), le Pleiadi annunciano una pesca fruttuosa, come fanno le Pleiadi ridotte alle sole viscere in M134. E tra gli Arekuna (M136) l’amputazione dell’eroe sopraggiunge dopo che gli è stata assassinata la suocera che, come la rana di M264, gli serviva un cibo evacuato. Nel Crudo e il cotto (pp. 316-322) abbiamo discusso a lungo questa assimilazione simbolica delle Pleiadi alle viscere o alla parte del corpo contenente le viscere, abbiamo segnalato la sua presenza in regioni molto lontane del Nuovo Mondo e dimostrato che, dal punto di vista anatomico, l’opposizione pertinente era fra viscere (le Pleiadi) e osso lungo (Orione).1

Raffigurate dalle viscere o da una parte del corpo contenente le viscere, nella regione guayanese le Pleiadi preannunciano dunque una abbondanza di pesce. Ora, non è la prima volta che incontriamo un tema «viscerale»: anche il ciclo della ragazza folle di miele gli riservava un posto. Rinviando il lettore a ii, 2 per maggiori particolari, ci limiteremo a ricordare i miti toba e matako (M208, M209), in cui l’ingannatore perde le sue viscere che si trasformano in liane commestibili, cocomeri e frutti selvatici, o anche quello (M210) in cui i suoi vomiti (usciti dalle viscere, così come queste escono dalla gabbia toracica e dalla cavità addominale) danno origine ai cocomeri.

In M134 lo svisceramento dell’eroe determina la comparsa delle Pleiadi (in cielo) e dei pesci (in acqua). In M136 (e nel mito di riferimento M1) la comparsa delle piante acquatiche (sull’acqua) risulta anch’essa da uno svisceramento. Dietro queste metamorfosi si discerne un doppio asse di opposizioni: da una parte fra alto e basso, poiché le stelle fluttuano in alto, «in aria», come le piante acquatiche fluttuano in basso, in acqua; e dall’altra fra contenente e contenuto, poiché l’acqua contiene i pesci, mentre i cocomeri (e in generale i frutti e i legumi della stagione asciutta) contengono l’acqua.



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